Ma lo stupore è in parte assorbito quando si scopre la colazione dell'uomo medio dublinese: in un piatto sufficentemente capiente vengono servite un paio di salsicce fritte, un paio di uova strapazzate, un fetta di pancetta anch'essa fritta, un mestolino di fagioli col sugo, qualche pomodoro rosolato in padella e due bei toast di un metroquadro ciascuno rigorosamente accompagnati da un panetto di burro. Alla luce di una simile scoperta è possibile ipotizzare che il suddetto uomo medio, oltre che di un alto tasso del colesterolo, sia dotato di uno spesso strato di adipe funzionale al superamento dell'inverno in abiti discinti.
Ad ogni modo noi si è mangiato tutto con molto gusto, si è spensieratamente passeggiato nelle molte zone pedonali del centro città a nord e a sud del Liffey, si son fatte ripetute soste nei moltissimi pub affollati sin da metà mattina, si è visitata la fabbrica della guinness con annessa ottima pinta e, in ultima sera, bevendo irish coffe si è assistito, nella piccola e familiare stanzetta di un locale legnoso, all'esibizione di tre musicisti del folk irlandese.
Davvero un bel viaggetto, se non fosse stato per il 40 di febbre al ritorno in milano; ma il nostro amore ci ha curate con affetto e con le verdure della salute [cit.]







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