sabato 22 novembre 2008

fermati anche fino a primavera, così non prendi freddo quando torni a casa [cit.]

tra le braccia di morfeo

ieri notte, nel delirio febbricitante dell'influenza, ho fatto un sogno

stavo passeggiando per le vie di un paesino sconosciuto ed era tutto stranamente in bianco e nero
la realtà aveva perso ogni accenno al colore ed io sembravo muovermi nella sceneggiatura di un film da primi del '900
incontro quelli che nel sogno sono alcuni miei carissimi amici, gente di cui fidarsi insomma
chiedo loro che fine abbiano fatto i colori, e questi serafici mi spiegano che non sono mai esistiti, che da sempre è così
sbigottita non riesco a crederci, mi gira un po' la testa e ho paura, smarrita
continuo a girare frenetica per il paesino entrando nelle case, nel bar e nell'alimentari senza darmi pace, alla ricerca di un luogo pittato
e i miei stramaledettissimi amici continuano a ripetermi che quello che cerco non c'è e non c'è mai stato
così mi riduco a vagare lungo un ciottolato ormai stanchissima e affranta, quando mi si avvicina un uomo bizzarro
mi guarda, mi sorride e mi spiega che ci sono vari livelli di lettura del mondo che mi circonda
e se voglio che questo sia colorato devo solo concentrarmi e passare di livello
io eseguo fiduciosa e all'improvviso tutto si tinge nuovamente di arcobaleno
mi giro verso di lui strabiliata e felicissima, ma non faccio in tempo a ringraziarlo che son già nel mio letto, il termometro vicino al cuscino e mary che mugula raspando la coperta per salire su

giovedì 20 novembre 2008

martedì 4 novembre 2008

quiete mattutina

doccia
cappuccino e fetta biscottata
sigaretta

un treno per milano tra un paio d'ore